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PMA

Pubblicato il 5 Giugno 2023

carta dei servizi

Dipartimento Materno Infantile

Direttore: Dr. S. Caudullo

U.O.S.D. Procreazione Medicalmente Assistita

CARTA DEI SERVIZI

Codifica

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Rev. 01 del 20/04/2020

L’attività del CENTRO DI PROCREAZIONE MEDICALMENTE ASSISTITA (PMA) dell’A.O. Papardo di Messina si rivolge alle coppie con problemi di infertilità, operando in una prospettiva di qualità e di miglioramento continuo, e perseguendo con molto impegno i valori deontologici ed etici.

Presentazione del Centro

Il Centro PMA dell’A.O. Papardo è stato autorizzato ed accreditato istituzionalmente all’esercizio delle attività sanitarie connesse alla Procrezione Medicalmente Assistita di I, II e III livello omologa ed eterologa con D.D.G. n. 1901/2017 del 03/10/2017.

Il Centro PMA dell’A.O. Papardo di Messina è una U.O.S.D. incardinata nel Dipartimento Materno Infantile e rappresenta l’unico Centro Pubblico nell’area metropolitana di Messina. Ha sede legale ed operativa a Messina in Contrada Papardo e si trova al IV piano dell’Azienda.

I numeri di telefono utili sono: 090 3996235 (Segreteria) e 090 3996233 (Direzione),

L’indirizzo e-mail: pma@aopapardo.it Facebook: Azienda Ospedaliera Papardo

Il Centro nasce nel 2017 con l’intento di promuovere lo sviluppo della Medicina e della Biologia della riproduzione. Svolge attività di Ginecologia e Biologia della Riproduzione di I, II e III livello e, in accordo alla normativa vigente, attività di crioconservazione di gameti ed embrioni. L’équipe medica e biologica, ha elaborato metodologie atte a fornire un servizio diagnostico e terapeutico all’avanguardia: l’organizzazione prevede la possibilità di svolgere attività chirurgiche in regime ambulatoriale, grazie all’evoluzione delle tecniche in ambito chirurgico ed anestesiologico, nel rispetto di alti standard di sicurezza. Il costante controllo di qualità, il rapporto con altre strutture italiane ed estere, il ricorso continuo al counselling, hanno reso e renderanno sempre più possibile, sotto il profilo medico e psicologico, un modo nuovo e moderno di assistere la coppia nella sua interezza con problemi di fertilità.

Personale del Centro

La struttura organizzativa è schematizzata nella seguente tabella ove sono indicate le principali responsabilità del personale:

FUNZIONE

RESPONSABILE

Direttore: Dipartimento Materno Infantile UOC Ostetricia e Ginecologia

Dr. S. Caudullo

Responsabile Medico trattamenti PMA

Dr. M. Galletta

Responsabile Biologo

Dr.ssa A. Ferro

Referente Qualità PMA e Biologo

Dr. C. Liuzzo

Coordinatore Infermieristico

Dr. C. Mondello

Personale Infermieristico

Dr.ssa M.T . Galvagno

Dirigente Psicologa

Dr.ssa L. Palella

Inoltre, è attiva la collaborazione oltre che con l’ U.O.C. di Ostetricia e Ginecologia (A.O. Papardo), anche con:

  • U.O.C. di Urologia (A.O. Papardo),

  • U.O.C. di Chirurgia Generale (A.O. Papardo),

  • U.O.C. di Oncologia Medica (A.O. Papardo),

  • U.O.C. di Patologia Clinica (A.O. Papardo),

  • U.O.C. di Genetica Medica (Policlinico, ME),

Accesso ai servizi

Giorni di accesso al Centro: dal Lunedì al Venerdì: 08:00 – 14:00.

Prenotazione

L’accesso ai servizi avviene attraverso la prenotazione della prestazione telefonicamente con un operatore del CUP (800 332277) con presentazione di impegnativa del S.S.N. del M.M.G. con la dicitura “consulenza specialistica per infertilità, cod.8901GI” o chiamando direttamente la Segreteria del Centro.

ITER della coppia

L’attività assistenziale del Centro PMA segue un percorso diagnostico-terapeutico a tappe:

1. Prima consulenza con inquadramento del caso e inizio degli esami diagnostici (visita ginecologica, pap-test, tampone cervico-vaginale, ecografia pelvica e monitoraggio ovulatorio, esame del liquido seminale e test di capacitazione).

2. Successivamente il protocollo diagnostico prevede una serie di accertamenti e tra questi gli esami genetici.

3. Alla fine dell’iter diagnostico la coppia viene avviata alle varie tecniche di fecondazione assistita applicate secondo le indicazioni diagnostiche.

Tecniche di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA)

IUI – Inseminazione Intrauterina

FIVET – Fertilizzazione In Vitro e Trasferimento di Embrioni

ICSI – Iniezione Intracitoplasmatica dello Spermatozoo

FER- ET – Embrio Tranfer con scongelamento embrionario

TESA – Aspirazione testicolare degli spermatozoi

TESE – Prelievo Testicolare degli Spermatozoi

PESA – Aspirazione epididimale percutanea degli spermatozoi

CRIOCONSERVAZIONE di:

  • Ovociti

  • Spermatozoi

  • Embrioni

IUI – Inseminazione Intrauterina

L’inseminazione intrauterina (IUI) è una tecnica di I livello di Procreazione Medicalmente Assistita. Questa tecnica prevede l’introduzione del campione seminale, opportunamente preparato in laboratorio con tecniche opportune quali la“capacitazione”, tramite un sottile catetere nella cavità intrauterina. Questa tecnica prevede che gli spermatozoi oltrepassino il collo dell’utero e possano raggiungere più facilmente le tube. Così lo scopo della IUI è di incrementare la probabilità di ottenere una gravidanza aumentando la densità dei gameti nel sito dove avviene in vivo la fecondazione.

È prevista un’eventuale assunzione da parte della paziente di farmaci per l’induzione controllata dell’ovulazione per aumentare il numero di ovociti fecondabili. Il monitoraggio ecografico e ormonale della crescita follicolare consente di definire i dosaggi farmacologici e il momento preciso della IUI.

La IUI può essere indicata nei casi di infertilità idiopatica, fattore maschile lieve, endometriosi minima, fattore tubarico monolaterale, fattore psicologico, disfunzione erettile.

FIVET – Fertilizzazione In Vitro e Trasferimento di Embrioni e ICSI – Iniezione Intracitoplasmatica dello Spermatozoo

FIVET e ICSI sono le tecniche di II livello di Procreazione Medicalmente Assistita che prevedono l’unione in vitro di ovocita e spermatozoo per ottenere embrioni da trasferire nella cavità uterina materna.

Le tecniche di II livello possono essere indicate nei casi di infertilità idiopatica, dopo ripetuti fallimenti di inseminazioni intrauterine, quando la causa è il fattore maschile o femminile da lieve a severo, es. endometriosi, fattore tubarico, età femminile avanzata.

La differenza tra la FIVET e la ICSI è solo di laboratorio nell’inseminazione degli ovociti, prediligendo quest’ultima tecnica nei casi più gravi di fattore maschile o quando il numero di ovociti è limitato.

Entrambe le tecniche prevedono diverse fasi:

  1. Induzione dell’ovulazione

Il trattamento richiede l’utilizzo di farmaci, in genere le Gonadotropine, che agiscono a livello ovarico stimolando la produzione di più follicoli, e di un antagonista GnRH per diminuire il rischio dell’ovulazione spontanea. La dose di Gonadotropine viene scelta in base alle caratteristiche cliniche della paziente. La crescita follicolare viene controllata tramite indagini ecografiche e ormonali. Quando i follicoli ottenuti raggiungono un diametro superiore a 18 mm si induce la maturazione degli ovociti attraverso la somministrazione di Gonadotropina Corionica Umana 34 ore prima del prelievo ovocitario transvaginale eco guidato. Il trattamento farmacologico dura all’incirca 12-15 giorni, in funzione del protocollo utilizzato e dalla risposta della paziente alla stimolazione ormonale. Durante la stimolazione stessa, vengono effettuati i monitoraggi ecografici e viene dosato il livello di estradiolo e progesterone nel sangue, per verificare che la crescita e l’evoluzione dei follicoli siano idonei.

  1. Prelievo Ovocitario

Il prelievo ovocitario (pick-up) avviene 34-36 ore dopo la somministrazione della hCG (Gonadotropina Corionica Umana), per via transvaginale e sotto controllo ecografico. Esso viene eseguito in anestesia locale o con leggera sedazione. Il liquido follicolare viene aspirato utilizzando un ago montato sulla sonda ecografica. Gli ovociti contenuti nel liquido follicolare vengono in breve tempo ricercati al microscopio e conservati in incubatore a temperatura e CO2 controllata in attesa della fecondazione.

  1. Raccolta e preparazione del liquido seminale

Dopo la raccolta del liquido seminale, lo stesso viene trattato in laboratorio con tecniche differenti a seconda delle caratteristiche dello stesso al fine di selezionare gli spermatozoi migliori da utilizzare nella fecondazione.
In caso di azoospermia (assenza di spermatozoi), gli spermatozoi possono essere prelevati dal testicolo per chirurgia o agoaspirazione (TESA –TESE – PESA).

  1. Fecondazione in vitro degli ovociti

Gli ovociti raccolti vengono fecondati con il seme trattato. La fecondazione in vitro può avvenire tramite la tecnica FIVET o la tecnica ICSI. Si stabilisce quale tecnica utilizzare in base al numero e alla qualità di ovociti e spermatozoi.
Nella FIVET gli ovociti vengono messi a contatto con gli spermatozoi selezionati in un terreno di coltura per circa 18 ore, durante le quali avviene la fecondazione. Nella ICSI viene introdotto tramite microiniezione un singolo spermatozoo all’interno dell’ovocita mediante micropipetta di uno specifico strumento chiamato micromanipolatore dopo che l’ovocita è stato ripulito dalle cellule del cumulo che lo circondano.

  1. Coltura e trasferimento embrionale

La fecondazione viene controllata alle 18 ore dall’inseminazione degli ovociti. La fecondazione forma lo zigote, una cellula in cui è possibile individuare due nuclei che portano rispettivamente il corredo cromosomico materno e paterno. Gli embrioni così ottenuti vengono mantenuti in idonei terreni di coltura, in laboratorio, e valutati morfologicamente, prima del trasferimento in utero che avviene in genere dal 2 al 5 giorno di coltura. Il transfer embrionario viene effettuato sotto guida ecografica che permette di visualizzare il movimento del catetere, che contiene gli embrioni, nella cavità intrauterina e la loro giusta localizzazione. Circa 2 settimane dopo il trasferimento embrionale, la paziente deve dosare le beta hCG su sangue, per verificare se si è ottenuta la gravidanza. Se il test dovesse risultare positivo, si dovrà eseguire un’ecografia transvaginale per la conferma della gravidanza.

CRIOCONSERVAZIONE GAMETI E EMBRIONI

Attualmente è possibile la crioconservazione di ovociti e di embrioni.

La crioconservazione dei gameti è una tecnica per la preservazione della fertilità  in cui ovociti e spermatozoi recuperati vengono congelati e conservati a temperature molto basse (-196 °C) utilizzando l’azoto liquido.

Per congelare gli ovociti della donna è necessario indurre una iperproduzione di ovociti mediante un processo di stimolazione ovarica, ottenuto farmacologicamente tramite somministrazione di gonadotropine, successivamente vengono raccolti gli ovociti e si passa al processo di crioconservazione per conservarli e mantenerne la vitalità cellulare nel tempo. Per il congelamento degli spermatozoi invece non è necessario effettuare alcuna terapia prima della crioconservazione.

In un secondo momento, dopo mesi o anche diversi anni, i gameti (ovociti o spermatozoi) possono essere scongelati ed utilizzati in un programma di fecondazione assistita per ottenere una gravidanza.

Le principali indicazioni alla crioconservazione di ovociti sono: le stimolazioni ovariche per programmi di fecondazione assistita che prevedono un numero elevato di ovociti, pertanto quelli in sovrannumero possono essere congelati e utilizzati in seguito. Questo evita la necessità di ripetere la stimolazione della crescita follicolare e un nuovo prelievo di ovociti nel caso in cui la fecondazione ovocitaria non arrivi fino alla gravidanza; le malattie oncologiche che prevedono di sottoporsi a terapie antitumorali. A fronte di un significativo miglioramento dei tassi di sopravvivenza, si riscontra molto spesso un danno al potenziale riproduttivo variabile e dipendente dall’età della donna, dal tipo di trattamento oncologico e dalla dimensione iniziale della riserva ovarica della singola paziente; le malattie ginecologiche benigne che riducono la fertilità. Quindi per quelle persone che devono sottoporsi a terapie chirurgiche per trattare l’endometriosi, o per rimuovere formazioni cistiche o solide alle ovaie, o in quelle donne a rischio di fallimento ovarico prematuro (POF) che hanno in famiglia casi di menopausa molto precoce. Tutte queste persone, corrono un rischio aumentato di forte riduzione o esaurimento della funzione ovarica anche in giovanissima età; il “social freezing” che interessa donne che decidono per vari motivi di posticipare la ricerca di una gravidanza per esempio per lavoro o per mancanza di un partner.

Le principali indicazioni alla crioconservazione degli spermatozoi sono: fattori oncologici, l’OAT (OligoAstenoTeratozoospermia) severa ingravescente potrebbero non portare ad un numero sufficiente di spermatozoi il giorno del pick-up ovocitario pertanto si ricorre a conservare (una o più volte a seconda della gravità del problema) il campione seminale qualche giorno prima dell’inizio del trattamento; i motivi psicologici potrebbero non portare alla produzione del liquido seminale il giorno del pick-up ovocitario pertanto si ricorre a conservare il campione seminale qualche giorno prima dell’inizio del trattamento.

Per quanto riguarda gli embrioni, in base alla Sentenza della Consulta del 1° aprile 2009 (Pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il 13 maggio 2009), il Medico del Centro secondo le condizioni clinico-anamnestiche può autorizzare la fertilizzazione di più ovociti e di conseguenza crioconservare gli embrioni che non saranno oggetto di transfer.

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